3. ALCUNE IPOTESI DI DCM PER I DISTRETTI DELLA PROVINCIA DI MANTOVA.
3.8. Conclusioni: logistica di distretto e distretti logistici alla ricerca dell’eccellenza
Come si può intuire facilmente le soluzioni progettuali prospettate sono fortemente collegate
l’una all’altra: la creazione di standard comunicativi permetterebbe integrazioni informative
migliori tra imprese distrettuali, ponendo le basi per una gestione ottimale delle attività previste
dai progetti successivi (magazzino virtuale, servizio di pallet pooling, logistica distributiva,
piattaforma di e-procurement).
Sui modi, i costi, i tempi e sul chi debba realizzare queste iniziative si potrebbe suggerire una
analisi tra componenti imprenditoriali del distretto per selezionare alcuni tra i soggetti fornitori di
servizi logistici complessi che già oggi offrono servizi simili a quelli presentati nelle pagine
precedenti.
Sono soggetti che solitamente dialogano con realtà produttive di grandi dimensioni, ma che
oggi a fronte di iniziative di integrazione settoriale, di cluster o di distretto, rese possibili grazie
alle nuove tecnologie di rete, vedono aprirsi nuovi spazi di mercato prima irraggiungibili.
Si può anche pensare che i costi non eccessivi di realizzazione di servizi non complessi possa
permettere lo sviluppo anche locale di provider in grado di fornire e gestire i servizi logistici
presentati.
Sono situazioni che anche altri distretti stanno affrontando¹ o hanno già affrontato, e che
possono essere valutate per sviluppare strategie di district logistics di successo anche nell’area
mantovana.
Alle considerazioni fatte sulle tematiche relative alla district logistics si possono aggiungerne
altre che nascono da una recente iniziativa della Associazione Industriali della Provincia di
Mantova volta al riconoscimento di un metadistretto o distretto tematico in area mantovana da
parte della Regione Lombardia.
Si tratta di questioni che vanno tenute distinte, anche se sono
evidenti le possibili e vantaggiose relazioni. Mentre la logistica di distretto consiste nella messa
in opera di un insieme di attività di razionalizzazione della catena di approvvigionamento,
stoccaggio e distribuzione per una specifica filiera industriale, un distretto logistico consiste in
una concentrazione di imprese e infrastrutture (magazzini cross docking, impianti per il
caricamento e l’handling delle merci, piattaforme di lavorazione e finissaggio dei prodotti,
collegamenti intermodali, ecc.) per la fornitura di servizi logistici orientati a diversi settori.
Proprio la presenza di elevate economie di scala nelle attività logistiche richiede che nel
distretto logistico si concentrino flussi di origine diversa, così da organizzare in modo efficiente
tracce orarie e direzionali con elevata frequenza.
Da questo punto di vista va sottolineato come un distretto logistico mantovano non possa che
essere realizzato in stretto collegamento con l’interporto veronese del Quadrante Europa, con il
quale condividere attività sistemiche di gestione dell’intermodalità e della logistica.
Da quanto abbiamo potuto rilevare, il Consorzio ZAI, gestore dell’interporto di Verona, ha
accolto con positivo interesse l’iniziativa promossa a Mantova, in quanto essa risponde
all’obiettivo generale di creare un polo di eccellenza logistica per il Nord Italia. In questo senso
si muove anche l’iniziativa di costituire un "Centro di competenze logistiche" insieme al Parco
Scientifico STAR di Verona ed a un gruppo di consulenti collegati alla comunità professionale
LogIn.
Si tratta di una iniziativa importante proprio perché supera l’idea tradizionale che l’offerta
di servizi logistici dipenda esclusivamente dalla dotazione infrastrutturale e non anche dalla
presenza di competenze logistiche di eccellenza, in grado di dialogare con le imprese e
ricercare soluzioni tecniche e organizzative adeguate alle loro specifiche esigenze.
Il centro di competenze previsto dal progetto STAR si dovrebbe concentrare su quattro attività:
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